Nei trecento anni che separano l'Europa dei Lumi, il cosmopolitismo cittadino dei caffè, dei Salons e dei petits hotels, dalla nostra epoca di globalizzazione, in cui i nuovi media diventano i tramiti fondamentali della coscienza sociale, s'è compiuto il passaggio da una civiltà della conversazione e del dialogo (diretti), a una civiltà dell'informazione e della comunicazione (indiretti). Il luogo fisico in cui tale evento si realizza sembra essere rimasto, per così dire, lo stesso: le città. Ma è proprio così? Questo volume affronta la questione del vivere la città, in relazione dialettica, sempre diversa, dal Settecento al Duemila, con il suo "altro" - un tempo, la campagna rousseauiana, oggi il nuovo geotipo contemporaneo del "periurbano".
Anonimo -