Il volume raccoglie una serie di saggi scritti nella decade degli anni Sessanta, usciti allora su varie riviste (alcuni dei quali in seguito confluiti nel volume, da molti anni esaurito, "Intellettuali e classe operaia. Saggi sulle forme di uno storico conflitto e di una possibile alleanza", La Nuova Italia 1974). Sono anni vincolati dall'impegno sociale e civile, un periodo pieno di positivi fermenti e di insidiose contraddizioni - aporie denunciate e approfondite da Asor Rosa nel coevo "Scrittori e popolo" (1965), un testo che fu di riferimento per la critica letteraria e della cultura di quella stagione. La raccolta ricostruisce, fin dall'inedita Prefazione storica. La distanza che ci separa, la vicinanza che ci unisce, i lineamenti di un periodo assai importante e troppo dimenticato (e ancor meno studiato). A una serie di scritti più apertamente politici e sociologico-politici sono affiancati alcuni acuti saggi critici su Babel', Majakovskij, Tobino, Fortini, Lukàcs, Calvino, il Gruppo 63 e, vero proprio libro nel libro, l'ampio studio su Thomas Mann o dell'ambiguità borghese.
Anonimo -