La vita divina ricevuta nel battesimo ci comunica "un'intelligenza rinnovata in Cristo". Si tratta di un'intelligenza capace di abbracciare nella comunio-ne personale anche la materia dell'universo, di un pensiero organico, di un'intelligenza capace di tener conto dell'insieme, di cogliere il significato delle cose, della storia, degli avvenimenti nella chiave della comunione realizzata in modo personale da Cristo. I primi cristiani, proprio perché cercavano di esprimere fedelmente la vita nuova ricevuta, sono apparsi nella storia come una novità culturale totale. La loro intelligenza si esprimeva attraverso una mentalità liturgica sacramentale e simbolica dove, più che argomentare si mostrava, più che dimostrare si celebrava la verità. Nella percezione simbolica del mondo si attinge alla profondità delle cose e nello stesso tempo si coglie la loro appartenenza anche ad un altro mondo. Contrariamente al concetto, che ha la segreta volontà di classificare, di possedere, di dominare, l'approccio simbolico rimanda sempre all'al-di-là del simbolo, a dove l'essere delle cose ha le sue radici nella vita divina, in un mondo che spesso riduce il senso degli esseri e delle cose al loro aspetto fenomenico e l'intelletto solo ad alcune delle sue dimensioni, è più che mai urgente che i cristiani imparino a pensare secondo la logica che è inscritta nel loro stesso battesimo.
Anonimo -