Durante la seconda guerra mondiale un numero senza precedenti di famiglie si ritrovò separato. Allo sgretolarsi del nazismo, in milioni presero a vagare per il continente in cerca dei propri cari. I figli perduti indaga la vicenda di queste famiglie e dello scontro per deciderne la sorte. La ricostituzione dei nuclei familiari divenne infatti ben presto sinonimo della sopravvivenza della stessa civiltà europea. Sebbene gli ufficiali degli Alleati e le organizzazioni umanitarie proclamassero una nuova era di valori individuali e internazionali, Tara Zahra dimostra che il "sommo interesse" dei bambini fu da loro definito in termini nazionali. Le nazioni sovrane e le famiglie erano concepite come la chiave per la riabilitazione psicologica dei minori traumatizzati, nonché per la pace e la stabilità dell'Europa. Questo libro, basato su una ricerca originale negli archivi tedeschi, francesi, cechi, polacchi e statunitensi, narra una storia poco nota e coinvolgente. Affronta le vicende sia dell'Europa occidentale sia di quella orientale, e descrive gli sforzi di quanti dai sopravvissuti ebrei all.Olocausto ai rifugiati tedeschi, dagli ufficiali comunisti agli operatori sociali americani si impegnarono a soccorrere i piccoli sfollati.
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