Un Luigi Sturzo inedito. Non solo uomo politico e sociologo, punto di riflessione imprescindibile per comprendere appieno il nostro tempo. Ma anche fine giurista e filosofo del diritto che ha lasciato un contributo fondamentale nella redazione della Carta costituzionale italiana, nella definizione dei rapporti di comuni e regioni con il Governo centrale, nel nuovo modello di relazioni tra Stato italiano e Chiesa cattolica. Celebre è rimasta la definizione sturziana di municipio: "ente concreto" di fronte alle consorterie locali, o la (pre)visione di un'Italia divisa in Regioni con una propria autonomia finanziaria e legislativa e rappresentate a livello centrale attraverso un Senato su base regionale. Ma parlare di Sturzo significa anche parlare di "lungimirante" precursore di una moderna visione dell'Europa, "unita e unitaria", fino al suo slancio, di puro cosmopolitismo popolare, nel far nascere l'Euroafrica. Tutti pensieri e riflessioni che il sacerdote calatino, anche nel periodo dell'esilio, portava avanti con lucida "laicità" e concretezza storica. Che si esprimevano sempre attraverso il metodo democratico del dialogo e della ricerca della mediazione, e mai con impeto autoritario. E, soprattutto, senza mai rinnegare l'ispirazione cristiana derivante da una scelta semplicemente, intimamente etica.
Anonimo -