14 marzo 1978. Israele invade il Libano meridionale per allontanare dai propri confini i palestinesi e l'Olp. Dopo sette giorni di offensiva sono i numeri a parlare: 285 000 profughi, più di 2000 civili libanesi imprigionati e uccisi. A una tregua solo apparente segue una seconda invasione. Nel 1982 Tiro e Sidone vengono distrutte, Beirut resta assediata per dieci settimane. Per anni migliaia di innocenti continuano a morire. Testimone diretto di quei drammatici eventi, Robert Fisk racconta una guerra terribile e, attraverso pagine di annotazioni, bollettini e articoli scritti come corrispondente dal Libano dal 1976 a oggi, ripercorre la storia di una nazione e del suo popolo, una catastrofe politica e militare che la "cecità occidentale" non ha saputo evitare. Scritto da uno dei più importanti giornalisti britannici, Il martirio di una nazione combina reportage di guerra e analisi politica in un resoconto vivido e sconvolgente del conflitto libanese che scava nella storia alla ricerca delle radici di quella violenza.
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