"La principessa di Babilonia" (1768) è un racconto orientale sospeso tra fantasia e realismo, popolato da animali parlanti e influenzato dalle "Mille e una notte" e dall'"Orlando furioso". Ma è anche un itinerario filosofico che ritrova nelle peregrinazioni dei suoi protagonisti un'Europa divisa tra oscurantismo e ragione, tra speranze di progresso e rigurgiti di fanatismo. "Le lettere di Amabed" (1769) è invece un romanzo epistolare che ha i suoi modelli nella letteratura inglese (Richardson) e nelle "Lettere persiane" di Montesquieu. In questa sorta di romanzo storico, che recupera suggestioni tratte dal "Saggio sui costumi", la descrizione dell'India e dell'Italia del XVI secolo si trasforma in una durissima requisitoria contro l'Inquisizione e l'intolleranza religiosa.
Anonimo -