Che il mondo occidentale contemporaneo si contraddistingua anche per il suo adultocentrismo è già stato osservato e documentato ampiamente. Ma molto resta da fare per suscitare negli adulti una coscienza critica e una disponibilità a ridefinire i propri valori e comportamenti in relazione ai bisogni e ai diritti dell'infanzia. E molto resta da capire su cosa pensino i bambini riguardo a questa "negazione" della realtà infantile di cui sono responsabili gli adulti e sulle conseguenze che ne derivano alla loro vita. Alla luce di questo duplice obiettivo è nato il presente libro, per il quale Elisabetta Forni si è ispirata alle vignette di Altan. La rilettura critica di alcune di queste è stata completata coinvolgendo in una parziale riscrittura dei loro testi un gruppo di scolari di una quarta elementare. Da tale "dialogo" tra Altan e i bambini è derivato un interessante approfondimento delle due prospettive: quella adulta critica e quella infantile (la prospettiva "dal basso", la prospettiva del ranocchio, appunto). I temi trattati, scelti dai due autori, perché giudicati particolarmente forti e attuali, sono: le violenze dirette, ma anche strutturali e culturali, subite dai bambini; la videodipendenza, la pubblicità e altri effetti della Tv sui bambini; i valori che trasmettiamo ai bambini e i diritti dell'infanzia come componente distintiva di una morale laica e universalistica; il modo incoerente e spesso ottuso con cui noi adulti ci rapportiamo al mondo e la conseguente immagine che del genere umano offriamo ai bambini.
Anonimo -