Stephen Zunes ha una cattedra all'Università di San Francisco all'interno di un programma di studi sulla pace e la giustizia. Zunes è inoltre uno specialista del Medio Oriente, dove ha soggiornato a più riprese. Collabora a "Foreign Policy in Focus" e fa parte del comitato di direzione della "International Peace Research Association". "La scatola esplosiva" non è un'opera anti-americana, è l'opera di un docente americano che vuole anzitutto spiegare ai suoi concittadini la politica estera degli Stati Uniti in Medio Oriente e, consapevole dell'allargarsi di un movimento di coscienza popolare, vuole proporre un radicale cambio di rotta: sostegno alle Nazioni Unite e rapporti equi sul piano economico e politico con i paesi mediorientali. Zunes racconta come gli Stati Uniti sono divenuti la potenza che ha preso il testimone del colonialismo per governare l'economia del petrolio nel Medio Oriente. Il supporto e la promozione della funzione coloniale di Israele è parte di una strategia di pressione e del terrore di cui sono tragicamente vittime i palestinesi, e in cui gli israeliani sono intrappolati. Nella strategia del 'divide et impera' coloniale, gli USA sono stati i grandi fomentatori del terrorismo così come del fondamentalismo. Sono così i sostenitori dei regimi più autoritari e sanguinari, purché loro alleati. Dall'Egitto all'Iran la politica estera americana ha creato una catastrofe. Anche l'11 settembre va visto in questa semplice ottica e oggi lo sbocco della catastrofe prevede una catena di guerre. Ma se tutto questo produrrà più terrorismo e sempre più odio verso gli USA, Zunes vede la possibile via d'uscita, desiderata da molti americani, che appunto comporta una 'uscita' dal sistema di rapporti coloniali. Questa è l'unica salvezza per gli stessi americani.
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