Rivelato all'Occidente nel 1929 dall'opera congiunta di Jung e di Richard Wilhelm, il "Segreto del fiore d'oro" conserva ancora oggi un duplice, eccezionale interesse. Ai cultori delle filosofie orientali e dell'alchimia, e agli storici delle religioni, si offre come un testo prezioso della tradizione esoterica taoista, che enuncia con chiarezza i metodi della "circolazione della luce" e della "difesa del centro", l'arte della respirazione ritmata, i segreti della meditazione immobile. Ma, nello stesso tempo, il "Segreto del fiore d'oro" ha guidato Jung nella risoperta del significato dell'alchimia che lo ha portato a comprendere i processi dell'inconscio collettivo, e lo ha iniziato a quel "confronto psicologico" con l'Oriente che è una delle costanti più significative e attuali della sua riflessione.
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