Figura di assoluto rilievo della generazione di san Bernardo, Isacco della Stella rimane il meno conosciuto tra i primi autori cistercensi. Abate di un piccolo monastero, con una biografia fatta più di ombre che di dati certi, su posizioni che lo rendevano 'marginale' nel suo stesso Ordine, il significato della sua personalità è principalmente affidato ai 55 sermoni che di lui ci sono rimasti, e di cui il volume presenta una prima serie di 30. Con una scrittura che sa unire il rigore dialettico con la suggestione delle immagini, Isacco offre pagine di alta teologia (essenza di Dio, Trinità, corpo mistico, predestinazione, grazia e redenzione) e di profonda spiritualità (conversione, conflitto interiore, vita fraterna), in cui si combinano mirabilmente la finezza dell'esegesi e la lucidità della speculazione. Pervade il tutto un intenso tocco personale che, oltre a mettere a nudo il suo mondo interiore, evidenzia la sapienza del formatore e il fervore poetico dell'orante. In un secolo, il XII, in cui il discorso religioso si stava frantumando in linguaggi contrapposti, Isacco dà prova di una visione comprensiva e integrale che, se l'ha reso un personaggio 'anomalo' nel suo tempo, costituisce oggi il suo miglior biglietto di presentazione.
Anonimo -