A Vigata c'è un agitatore di folle che di nome fa Michele Sparacino. Aizza i lavoratori delle cave di zolfo e innesca uno sciopero generale che unisce panettieri e netturbini, maestri e impiegati. Ma Michele Sparacino, in realtà, è il risultato della fantasia di Liborio Sparuto, giornalista pigro e bugiardo che inventa il fuorilegge per spiegare ai suoi lettori i fatti che sconvolgono Vigata. E però un Michele Sparacino esiste davvero, nato "alla mezzanotti spaccata tra il tri e il quattro di ghinnaro" del 1898. Puntualmente fuori tempo e fuori posto, il poveretto diviene protagonista di un'intrecciata commedia degli equivoci. Andrea Camilleri ci regala una storia di crudele ironia, troppo amara per essere vera ma troppo verosimile per non diventare lo specchio di una certa Italia. Completa il libro una conversazione di Francesco Piccolo con l'autore sul mestiere di scrivere.
Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925. Per tutta la sua vita, nonostante il suo grande attaccamento con la Sicilia, vivrà a Roma, dove muore il 17 luglio 2019.
Frequenta il liceo classico Empedocle di Agrigento senza conseguire la maturità poiché nel maggio del 1943 con lo sbarco in Sicilia delle forze alleate fu deciso di non svolgere gli esami e che sarebbe valso il solo scrutinio.
Il periodo della guerra è ricordato da Camilleri attraverso aneddoti che &
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