di Tazzina di caffè
Sei romanzi. Una vita lenta e all’apparenza tranquilla, dal 1775 al 1817. Figlia di un pastore anglicano. Cresciuta in una famiglia numerosa e rumorosa. Mai sposata. Priva di una stanza tutta per sé. Inizia a scrivere nel caos ben organizzato di scenette domestiche, sketches divertenti, piccoli intrecci quotidiani. Nonostante i rivolgimenti politici e della Storia con la S maiuscola, lei ne resta quasi immune, procedendo con mano ferma e sicura a raccontare le sue trame impeccabili, immersa nella campagna inglese. Jane Austen è tra le più importanti e conosciute signore scrittrici di romanzi di tutto il mondo. Nota e grande per la sua perfezione limpida e precisa di scrittura, per il suo inarrivabile controllo emotivo, per il profondo tratteggio dei personaggi che si inoltra sotto una superficie di leggerezza e di intrattenimento puro. Ed ecco dunque i 10 romanzi di e intorno a Jane Austen che non potete assolutamente perdere.
Siamo nel 1811, anno di pubblicazione del romanzo. Ancora nella campagna inglese, of course, ancora alle prese con una famiglia in difficoltà. E siamo alle prese con grandi emozioni. Ci sono due sorelle: Elinor: la ragione. Il decoro, l’understatement inglesissimo, la pacatezza assoluta. E Marianne: il sentimento. La passione, la sregolatezza, il genio, il dolore, la sensibilità. Quale delle due facce della stessa medaglia prevarrà?
Il più famoso forse tra i romanzi della scrittrice inglese. Pubblicata a sue spese e anonimo nel 1813, questa pietra miliare si svolge nella campagna di Hertfortshire. C’è uno scapolo bello e ricco (Bingley) e una famiglia modesta (i Bennet) con ben cinque fanciulle da sistemare. Nel frattempo, compare anche Darcy, altro giovane rampollo fascinoso: come finirà la sua contrastata storia d’amore con Elisabeth? E Bingley riuscirà a sposare Jane Bennet?
Prima dicevo di Orgoglio e pregiudizio che si tratta forse del più famoso romanzo della Austen. Ma ancheEmma non scherza. Il libro è costruito tutto su questo straordinario personaggio femminile. Emma è una ragazza giovane, intelligente e brillante. E, a differenza di quasi tutte le altre donne tratteggiate dalla nostra scrittrice, non è in bolletta! Ciò determina una sua certa riluttanza al matrimonio… salvo poi scoprire di avere un cuore anche lei.
Questo romanzo è stato pubblicato postumo, ed è l’ultimo completato da Jane Austen prima di morire. S’incentra tutto, come dice il titolo, sul concetto di “persuasione”. Una categoria emotiva molto interessante: la forza che spinge Anne Ellliot a rifiutare il Capitano Wentworth. Ed è un elemento che ritorna in tutte le sottotrame del libro. Jane Austen non ha avuto il tempo di scegliere il titolo, ma in effetti è davvero suggestivo.
Mi correggo: forse è questo il romanzo più famoso della nostra autrice. In poche parole: avrete colto quanto sia difficile stabilire l’importanza di questi capisaldi della letteratura preromantica. Fanny Price viene adottata in tenera età dagli zii e vive nella loro lussuosa dimora a Mansfield Park. Qui, lo scarto culturale tra la ricca società cui approda e la sua famiglia (povera) d’origine si rende evidente. Una storia cupa e complessa che scava a fondo nelle peggiori dinamiche umane.
Anche in questo romanzo si approfondisce l’abisso tra ricchezza e povertà che scandisce le tappe di una struggente storia d’amore. Catherine Morland viene invitata nella residenza di famiglia dal padre del benestante fidanzato. Lei riesce a celare le proprie origini modeste, ma s’inoltra in un vortice di fantasie e sensazioni che sconfinano nel terrore. Un’avventura psicologica, prima ancora che narrativa, dalle tinte gotiche spiccate.
I romanzi erano sei. E ora passiamo ad alcuni esempi di quanto e come il genio della scrittrice britannica abbia influenzato le altre penne nei secoli a venire. Questo romanzo di Laurie Rigler credo che le sarebbe piaciuto. Risponde a una fantasia irresistibile, ovvero a cosa succederebbe se Jane Mansfield (una giovane fanciulla dell’Ottocento) si risvegliasse in preda al panico nella Los Angeles del ventunesimo secolo.
La scrittrice ha generato veri istinti di identificazione. Come in questo romanzo di Polly Shulman. La protagonista ha solo quindici anni (età in cui la Austen era già una scrittrice molto attiva) e vive una vera passione per la grande Jane. Al punto di volerne assumere in un certo senso l’identità. Subisce il fascino immortale dei suoi personaggi, intende vivere le loro esperienze e addirittura vestire alla stessa maniera. Ma la domanda vera è: Julia, in tutto questo, troverà anche l’amore?
Trovo davvero interessante e curioso osservare il riverbero dello spirito di Jane in altri romanzi. Lo spirito di intreccio e avventura. Siamo ancora a inizio Ottocento e “Jane” questa volta è un personaggio che indaga su un intricato mistero: una condanna a morte per un omicidio mai commesso. L’autrice è Stephanie Barron e la sua è una vera e propria serie in cui la nostra scrittrice diventa detective alle prese con le situazioni più diverse da dipanare.
Jocelyn ha passato i cinquanta, ma non smette di partorire un'idea bizzarra dietro l'altra. Sylvia, la sua migliore amica - si conoscono da quando avevano entrambe undici anni - le ha appena confessato che, dopo trentadue anni di matrimonio, suo marito le ha chiesto il divorzio.
Trentadue anni di gioie e soddisfazioni svaniti improvvisamente nel nulla, ha detto singhiozzando. E Jocelyn che cosa ha fatto? Ha avuto la stramba idea di fondare un club del libro, il Jane Austen Book Club, poiché, ha detto citando Kipling, "non c'è niente di meglio di Jane quando sei nei pasticci".
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