Nome d'arte Doris Brilli è l'ultimo romanzo di Andrea Vitali. Dei libri di Vitali Antonio D’Orrico, severo critico del Corriere della Sera, dice che "rappresentano campioni dell'antica arte del racconto", e onora il medico scrittore come "uno dei migliori narratori italiani", nominandolo "il Camilleri del Nord". E D’Orrico non è certo l'unico fan di Vitali, i cui romanzi in forma di commedia da anni si vendono a migliaia di copie.
Andrea Vitali, classe 1956, ha da sempre il pallino della scrittura: da ragazzo voleva far il giornalista, ma su pressante consiglio del padre si è dato a una più rassicurante professione, diventando il medico condotto a Bellano, natìo paese sulla sponda orientale di "quel ramo del lago di Como". Negli anni, però, la voglia di raccontare storie non si placa; così nel 1990 il dottor Vitali, fra una prescrizione e una visita a un mutuato, trova il tempo per pubblicare il romanzo d'esordio, Il procuratore. Ne seguiranno molti altri, sino ai primi grandi successi: Una finestra vistalago (2003), La figlia del podestà (2005) e Olive comprese (2006). Da allora Vitali diventa sempre più generoso nello sfamare la voracità dei lettori: a suo nome, ogni anno, escono anche due o più libri. L'ultimo in ordine di apparizione, è appunto Nome d'arte Doris Brilli, primo libro di una serie di romanzi gialli dedicata a un già conosciuto da ammiratrici e ammiratori di Vitali: il maresciallo Maccadò, calabrese in servizio nella Bellano del 1930.
La quasi totalità delle storie di Vitali sono appunto ambientate a Bellano, in epoche storiche diverse, dall'età fascista ai giorni nostri. Per scenografia e arguzia Vitali è spesso paragonato a un grande scrittore lacustre del '900, Piero Chiara. D’accordo, in realtà Chiara è di Luino, sul lago Maggiore. Ma entrambi padroneggiano la narrazione, le polifonie di personaggi e il fluire delle vicende nelle vite altrui, stillando dalle parole un sottile quanto feroce senso dell'ironia per le cose umane d’ogni giorno.
Ad ogni buon conto, se siete tifosi di Vitali, o se giungete qui proprio per scoprire i suoi libri, capitate nel posto giusto: qui sotto trovate uno scaffale intero dedicato all'Andrea e al brio delle sue pagine. Buona lettura.
Il maresciallo Ernesto Maccadò è ben conosciuto dai lettori di Vitali: lo abbiamo già incontrato in diversi romanzi ambientati nella Bellano anni Trenta (Galeotto fu il collier, A cantare fu il cane, La bella Cece, Quattro sberle benedette ecc.). Qui lo ritroviamo in un libro tutto suo. Un giallo, per di più, il primo di una serie. Fresco di nomina alla stazione di Bellano, il giovane maresciallo ha per le mani un caso spinoso, da trattare con cura. Si tratta di Desolina Brilli, in arte Doris...
Andrea Vitali, Nome d'arte Doris Brilli - I casi del maresciallo Ernesto Maccadò, 259 pagine.
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Siamo, come al solito, a Bellano, stavolta negli anni ‘60. Il dottor Adalberto Casteggi, elegante quarantenne milanese, oculista in trasferta sul lago, si innamora di Rosa Pescegalli, procace profumiera del paese ed ex fidanzata di un noto calciatore locale, terzino del Lecco. Ma anche gli amori più avvincenti possono mostrare il loro lato pericoloso, e sembra proprio che l'oculista stia per cacciarsi nei guai...
Bello, elegante e con la fede al dito, di Andrea Vitali, 271 pagine.
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In questa commedia tinta di giallo ambientata nella Bellano del 1937 ci sono di mezzo l'arresto dell'imbranato ladruncolo del paese, una signora che lo accusa, il di lei assai impertinente animale domestico, un'odalisca da circo...
Il maresciallo Maccadò e gli altri simpatici personaggi di Vitali mettono in scena una giostra di quella comicità che rende la lettura dei suoi romanzi una piacevolissima compagnia.
A cantare fu il cane, di Andrea Vitali, 421 pagine.
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