Chi ha smesso di sognare un mondo diverso? Chi tra noi - se ciò volesse dire rinunciare alla follia, al mistero, alla bellezza totalmente inutile delle migliaia di New York un tempo possibili - è pronto perfino ora ad abbandonare la speranza? (Garth Risk Hallbert, Città in fiamme)
In questo periodo New York e gli anni Settanta sono nei libri, nella cronaca, in TV. Complice l'uscita di Città in fiamme, uno dei romanzi più attesi dell'anno, e della serie televisiva Vinyl, in onda su Sky Altlantic, voluta da Mick Jagger e diretta da Martin Scorsese. Entrambi, il libro e la serie, sono grandiosi. Città in fiamme, romanzo d'esordio di un autore che all'epoca narrata non era ancora nato, ci riporta alle atmosfere punk del 1977, quando a New York tutto poteva succedere. La città era una fucina di sperimentazioni e di creatività e Risk Hallberg è riuscito a ricostruire un'atmosfera magnifica, con dei personaggi completi e molto sfaccettati. Ci sono gli uomini di Wall Street, due fratelli appartenenti all'alta società, un aspirante scrittore, tanti anarchici a cui risulta molto facile appiccare un incendio, i ragazzi che vivono alla periferia della nascente scena punk. Una trama magistrale, arricchita da fotografie, finte lettere e fanzine immaginarie, che si dipana per mille pagine belle da leggere.
Dall'altro lato c'è Vinyl, la serie TV statunitense diretta da Martin Scorsese che racconta in 10 episodi il mondo della musica della Grande Mela degli anni Settanta, ricreando un'ambientazione perfetta.
Se sei un lettore, o un cinefilo, la New York che fu ti affascinerà. Eccone un assaggio, attraverso i libri, i film e le musiche che l'hanno raccontata.
Paolo Cognetti da anni esplora le strade e le storie della Grande Mela, e ci regala con quest’antologia una bussola letteraria preziosa e originale per il nostro personalissimo viaggio.
A chi la attraversa con occhi attenti, New York racconta la storia di un secolo preciso, il Novecento: in quali idee credeva, di quali mali soffriva, che sogno di felicità inseguiva. Camminare tra il Lower East Side e il Greenwich Village, o pedalare su per Broadway fino a Times Square, o costeggiare l'isola in traghetto da Harlem alla Battery, è come assistere a un' epopea che nasce nell' età del transatlantico e delle grandi migrazioni, supera gli anni ruggenti, gli anni ribelli, gli anni dell' opulenza, e finisce una mattina di inizio millennio, il giorno del 2001 in cui qualcuno ha immaginato di poter distruggere New York. Ma una città non è fatta solo di luoghi: sono le persone con i loro sentimenti, le loro relazioni e desideri, a darle la sua anima. E New York - lo dice Fitzgerald nel racconto che apre questa raccolta - non è la città di chi ci è nato, ma quella di chi l'ha desiderata, e ha dovuto combattere per farne parte.
All'inizio degli anni settanta New York era una città allo sbando: criminalità, disagio sociale, sporcizia e bancarotta economica la rendevano un posto molto diverso dalla metropoli scintillante che conosciamo oggi. Eppure proprio in quegli anni una straordinaria esplosione creativa fece della Grande Mela il laboratorio ideale in cui vennero ridefiniti e inventati tutti i generi musicali che avrebbero influenzato i successivi decenni: la scena jazz, il punk dei Ramones, la salsa dei Latinos del Bronx, i New York Dolls, Springsteen e Patti Smith, la nascita della disco e della dj culture, il rap di Africa Bambaataa, il minimalismo di Philip Glass. Sullo sfondo una città sull'orlo del baratro, pericolosa ed elettrizzante, ruvida e pulsante, in cui le storie delle future stelle della musica si intrecciavano con quelle di personaggi equivoci, writers e artisti di ogni tipo.
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